Il software tiene presente degli interessi per estinzione anticipata nella definizione del tasso usurario?
Il software consente di analizzare il caso dell’estinzione anticipata attraverso la relativa sezione “Conclusione Anticipata”, attraverso la quale può rilevare il TAEG che si ha a carico del contraente in caso, appunto, di conclusione anticipata. Il TAEG così rilevato sarà in generale diverso rispetto al TAEG “base” perché calcolato con riferimento ad uno sviluppo non “normale” del piano, intendendosi con ciò l’ipotesi di estinzione “naturale” dello stesso. Come si nota, è possibile effettuare un’analisi al variare della scadenza alla quale si chiude il finanziamento.
In definitiva, il software tiene conto delle penali di estinzione anticipata, ma tale calcolo viene opportunamente distinto dal calcolo del TAEG che si ha in caso di estinzione del mutuo alla scadenza naturale. Ciò è del tutto corretto, perché tali penali risultano comunque “eventuali” rispetto alla situazione base. La suddetta analisi rientra comunque in uno screening contrattuale del finanziamento. In aggiunta a questo, si ha la possibilità di analizzare la chiusura anticipata anche sulla base degli effettivi pagamenti corrisposti. In tal senso, si utilizzerà la sezione PAGAMENTI includendo il rimborso anticipato del capitale alla colonna “Variazione Capitale” con l’opportuno segno.
In relazione all’inquadramento normativo, ad oggi non esistono riferimenti che chiariscano la questione. In termini sostanziali, comunque, non vi è alcun dubbio che, qualora intervenga una conclusione anticipata, il costo del finanziamento vada ricalcolato rispetto al caso base tenendo conto, stavolta sì, di eventuali commissioni di conclusione anticipata. E non vi è alcun dubbio che il tasso di costo così determinato vada confrontato con la soglia usura ai fini della rilevazione dell’illecito.