Configurazione Metodo Patrimoniale
Per quantificare il valore dell’azienda con una metodologia puramente patrimoniale, occorre addivenire alla stima del patrimonio netto rettificato, qui indicato con K’.
I valori risultanti dal prospetto patrimoniale saranno oggetto di valutazione e ove ritenuti rappresentativi dell’effettivo valore delle attività e passività a cui si riferiscono saranno confermati. Diversamente, nel caso in cui si siano riscontrate divergenze tra il dato contabile ed il valore corrente dell’elemento sottostante si provvederà, attraverso opportune rettifiche in aumento o in diminuzione, a rideterminarne il valore adeguandolo al valore corrente.
Il modello di valutazione patrimoniale presuppone che il valore di un’azienda sia pari al patrimonio netto della stessa, opportunamente rettificato.
Alla base si presuppone che il perito abbia accesso ai dati aziendali economici, finanziari e contabili e che venga effettuata un’attenta procedura preventiva di due diligence, con conseguente rielaborazione dei dati.
I dati relativi al conto economico vanno sempre indicati al 31/12; per lo stato patrimoniale invece è possibile indicare i dati infrannuali aggiornati.
Quando utilizzarlo?
Tale metodologia è adatta per aziende in cui assumono rilevanza il valore degli assets presenti nel patrimonio: aziende immobiliari, manifatturiere con immobilizzazioni rilevanti ecc.
Vantaggi
Non necessita di un Piano industriale previsionale e per tale motivo risulta essere il metodo più semplice. I valori ottenuti da tale criterio di stima hanno inoltre, almeno in linea teorica, il vantaggio della sicurezza e dell’affidabilità, in quanto non derivanti da previsioni soggettive (che in quanto tali possono non avverarsi) ma da dati certi ed oggettivi.
Svantaggi
In Italia è un metodo molto utilizzato ma fotografa la situazione dell’azienda solo ad un dato istante sulla base dei dati prettamente contabili. Andava bene in un mercato poco dinamico ma in un mercato molto competitivo come quello attuale non è più così.