Stato Patrimoniale riclassificato
Criterio Liquidità Esigibilità
Il criterio di riclassificazione elenca le voci in attivo in ordine di liquidità crescente e quelle in passivo in ordine di esigibilità crescente. Le attività sono divise in due grandi tronconi: Attivo fisso, in cui vanno tutte le immobilizzazioni ed i crediti oltre i 12 mesi, e l’attivo circolante, diviso a sua volta in: scorte, crediti (liquidità differita) e liquidità (immediata). Le passività sono distinte in voci del patrimonio netto o capitale proprio (sono i finanziamenti interni), debiti a lungo termine (sono tutti i debiti oltre l’anno) e debiti a breve termine (sono i debiti con scadenze entro l’anno).
Criterio Liquidità Esigibilità
Attraverso il metodo di riclassificazione gestionale dello Stato Patrimoniale otteniamo due valori:
- il capitale investito netto;
- le fonti di finanziamento.
Il primo ha lo scopo di determinare le forme in cui le risorse investite nell’azienda vengono utilizzate per generare il reddito operativo e a sua volta si compone di due sotto valori
- l’attivo immobilizzato;
- il capitale circolante operativo netto
A questo capitale lordo andremo a sottrarre i fondi e le passività a lungo termine ed otterremo l’attivo investito netto. Nel secondo valore troveremo le risorse (capitale di rischio e di debito) che vengono impiegate per finanziare l’attività operativa e a sua volta si compone di due sotto valori:
- il Patrimonio netto
- l’indebitamento finanziario netto
Di seguito, indichiamo un link di approfondimento: https://www.cloudfinance.it/stato-patrimoniale-gestionale-capitale-investito.html