Come vengono classificati gli sconfinamenti in base alla durata? Questa classificazione può differire dai dati riportati nelle tabelle di riepilogo?
Nella quantificazione della durata degli sconfinamenti si pone un problema concettuale che dipende dal modo in cui sono classificati i dati in Centrale Rischi. Idealmente, andrebbe condotta un’ analisi per ogni singola linea di credito e, una volta identificato uno sconfinamento nell’ultimo mese su una data linea, si dovrebbe condurre un’analisi a ritroso nei mesi precedenti per capire da quanto tempo su quella stessa linea permane la situazione di sconfino. Purtroppo, non avendo in CR informazioni che ci consentano di identificare univocamente ciascuna linea, non si è in grado di capire con esattezza cosa confrontare tra un periodo e l’altro perché non si hanno riferimenti che ci permettano di farlo. Per questa ragione, le tabelle che riportano la durata degli sconfinamenti vengono ottenute solo dopo aver aggregato i dati per banca e per categoria, evidenziando quindi se ci sono anomalie sul complesso dei rischi di ciascuna categoria e da quanto tempo permangono. L’analisi non consente di scendere ad un dettaglio particolarmente fine ma non è nemmeno un’analisi irrilevante, giacché la stessa procedura di valutazione di MCC prevede un’analisi degli sconfini basata su una preliminare aggregazione dei dati.
Le tabelle di riepilogo, invece, che si limitano ad analizzare la situazione su un dato intervallo di tempo, senza seguire l’evoluzione di ciascuna linea nel corso del tempo, consentono di enumerare gli sconfini individuati su ciascuna linea, ma senza poter dire per ciascuno di questi da quanti giorni lo sconfino si manifesta.