Come opera la colonna “Ulteriori rettifiche” e quando conviene utilizzarla?
Gli importi delle rettifiche si sommano (o sottraggono, a seconda del segno) al saldo ricalcolato del conto. Nello specifico, come si può evincere dal foglio “Riconteggio”, la rettifica viene applicata sul saldo enucleato delle competenze originarie e prima di procedere al ricalcolo (ed all’eventuale capitalizzazione) delle competenze ricalcolate.
In sostanza, applicando una rettifica si apporta una correzione al saldo aggiuntiva rispetto ai vari meccanismi di ricalcolo di base previsti dal software (enucleazione di competenze, applicazione di tassi sostitutivi, variazione di capitalizzazione…) ed è naturale che tale correzione si rifletta direttamente sulla differenza saldi, in quanto introduce un ulteriore elemento di sbilancio tra il saldo bancario ed il saldo ricalcolato.
L’applicazione pratica più immediata di un meccanismo di questo tipo è lo storno di addebiti (non inclusi tra le competenze trimestrali del conto in esame) che si ritengano illegittimi. Faccio riferimento ad addebiti non inclusi tra le competenze per la semplice ragione che lo storno di queste ultime può essere gestito direttamente tramite le opzioni di enucleazione. Ora, se la banca addebita 100 che, per una qualsiasi ragione, ritengo non legittimi ed intendo stornarli nell’ambito del ricalcolo del saldo, indicherò una rettifica pari a 100 (con segno positivo) che avrà l’effetto di correggere al rialzo il saldo di un importo pari a 100 e compensare quindi l’addebito effettuato dalla banca (addebito che naturalmente non vedo come movimento, se opero sui soli dati trimestrali ma che sarà comunque “incorporato” nei saldi bancari che inserisco alla relativa colonna). In tal modo la differenza finale tra il saldo bancario ed il saldo ricalcolato si incrementerà a sua volta di 100.
In definitiva, è opportuno sfruttare la colonna “Ulteriori Rettifiche” solo se di desidera, appunto, rettificare il saldo epurandolo di importi che si ritengono illegittimi, ed in questo caso detti importi andranno indicati con segno positivo. Se vi sono addebiti, per es. da conti collegati, e non vi sono gli estremi per considerarli non dovuti, bisognerà assolutamente evitare di indicarne l’importo alla colonna delle rettifiche, altrimenti tutto ciò che vi sarà inserito verrà automaticamente recuperato e contribuirà alla differenza saldi.
Naturalmente, si possono introdurre meccanismi di rettifica più sofisticati: se ad es. fatto 100 l’importo addebitato, ritengo dovuti solo 80 di questi 100, non andrò a rettificarne integralmente l’addebito ma apporterò una correzione pari a +20 (pari all’eccedenza tra quanto addebitato e quanto realmente dovuto).